Il Presidente Licata: Dante e Dalì insieme
Il Sommo Poeta ed il Marchese pittore: la mostra
In occasione del VII Centenario della sua morte, quest’anno 2021 Il Comitato delle Isole Canarie della Società Dante Alighieri ha reso omaggio al sommo poeta e letterato Dante Alighieri, il più grande scrittore e artista europeo dell’intero Medioevo. Lo ha fatto organizzando una esposizione di trenta xilografie originali ( un campione significativo su un totale di cento incisioni realizzato dall’artista) nell’isola di Lanzarote, nel Salone “Cesar Manrique”del Real Club Nautico di Arrecife, in collaborazione con altre associazioni quali l’Accademia di Scienze, Ingegneria e Umanistica di Lanzarote, l’Associazione Italiani Amici di Lanzarote e il periodico ViviTenerife, con il patrocinio del Comitato Nazionale d’Italia istituito dal Governo italiano per celebrare la figura del Sommo Poeta nel 700 anniversario della morte. Alla presenza di un folto pubblico, visibilmente entusiasta e interessato a visitare la mostra, hanno preso la parola, nell’ordine, il Presidente del Real Club Nautico Julio Romero, il giornalista Antonio Coll, la scrittrice Paola Veneto e infine il Magistrato e Presidente del Comitato delle Isole Canarie della Società Dante Alighieri Avv.Alfonso Licata. Subito dopo il saluto del Presidente del RCNA Julio Romero è intervenuto il giornalista e Vice Presidente del Comitato Società Dante Alighieri delle Isole Canarie Antonio Coll Gonzalez , evidenziando l’importanza dell’attività culturale svolta dalla SDA nel mondo e in particolare quella del Comitato estero delle Isole Canarie con sede in Lanzarote che, costituitosi nel mese di gennaio dell’anno passato 2020, a causa della nota pandemia ancora in corso , è stata costretto ad annullare alcuni degli eventi che erano stati in precedenza programmati d’intesa con le autorità locali. A seguire, la scrittrice Paola Veneto ha ricordato alla platea che identiche esposizioni sono state inaugurate a Madrid ed in Figueras di concerto con l’Ambasciata italiana a Madrid e ha letto il messaggio augurale pervenuto al Comitato Dante Alighieri delle Isole Canarie dall’Ambasciatore S.E. Riccardo Guariglia, congratulatosi con l’Avv. Licata per la prestigiosa iniziativa a chiusura dell’Anno Dantesco.La dott.ssa veneto ha concluso poi leggendo alcuni passi della Divina Commedia. Da ultimo è intervenuto l’Avv. Alfonso Licata, Presidente della Società Dante Alighieri delle Isole Canarie il quale ha spiegato la relazione esistente tra il Sommo Poeta di cui si celebra il VII Centenario della morte e il grande artista Catalano Salvador Dalì, basata principalmente sulla conversione di Dalì al Cattolicesimo ma anche per la grande ammirazione del pittore nei confronti di Dante. Ha poi aggiunto che i due grandi personaggi, Dalì e Dante, sono accomunati dall’immenso amore nutrito per una donna, (Beatrice per Dante e Gala per Dalì) concludendo la presentazione con l’invito rivolto ai presenti a tutti i lanzaroteñi appassionati d’arte a visitare la mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 10 gennaio 2022. Nel 1950, preparandosi a commemorare il settecentesimo anniversario della nascita di Dante Alighieri, il Governo italiano commissionò al grande pittore surrealista catalano Salvador Dalí le illustrazioni dei cento canti della Divina Commedia. L’artista iniziò subito a lavorare alla realizzazione di centodue acquarelli destinati ad essere pubblicati dall’Istituto Poligrafico dello Stato: le illustrazioni vennero presentate il 14 maggio 1954 a Palazzo Pallavicini Rospigliosi a Roma, nell’ambito della prima retrospettiva di Salvador Dalí in Italia. La decisione di affidare ad un artista non italiano le illustrazioni della Divina Commedia fu causa di polemiche molto accese sia per i costi sia per la scelta stessa di Dalì: il cambio di governo costituì l’occasione per affidare ad un pittore italiano l’illustrazione della Commedia e per revocare il contratto tra il pittore catalano e l’Istituto Poligrafico dello Stato. Quest’ultimo aveva già sostenuto le spese per il diritto di riproduzione delle illustrazioni della Divina Commedia mentre, per quanto riguarda gli acquarelli, lo stesso accordo prevedeva che venissero restituiti al pittore dopo quattro anni. Rientratone in possesso, Salvador Dalí li vendette nel 1959 all’editore francese Joseph Foret, che li pubblicò a Parigi l’anno successivo con il titolo 100 aquarelles pour la Divine Comédie de Dante Alighieri par Salvador Dalí (Joseph Foret, Paris, 1960). La pubblicazione italiana degli acquarelli avverrà solo nel dicembre 1963: presso la Scuola Grande di San Teodoro di Venezia le case editrici Adriano Salani di Firenze e Arti e Scienze di Roma organizzarono una Mostra Internazionale del Libro d’Arte nella quale viene presentata l’edizione italiana della Divina Commedia illustrata da Salvador Dalí. La pubblicazione avvenne grazie a a Milko Skofic, già proprietario della casa editrice Arti e Scienze che acquista, agli inizi degli anni ‘60, anche la Salani di Firenze. Ne scaturì una splendida edizione in sei volumi con tiratura limitata di 3044 copie. Quarantaquattro esemplari vennero impressi dall’Officina Bodoni di Verona su carta di tino del Giappone “Kaji Torinoko”; i restanti 3000 esemplari furono impressi dalla Stamperia Valdonega di Verona su carta a mano dei Fratelli Magnani di Pescia. Dalì nella Commedia ripercorre la sua evoluzione artistica, dal surrealismo dell’Inferno al misticismo del Paradiso, illustrando il testo attraverso il suo personale alfabeto simbolico e distanziandosi da qualsiasi precedente interpretazione figurativa. Dalì illustra il viaggio di Dante attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso reinterpretando il percorso dantesco in un’ottica psicoanalitica, ponendo al centro di ogni tavola un personaggio o un evento particolarmente significativo del canto. La rappresentazione è onirica e dissacrante: Inferno, Purgatorio e Paradiso emergono sospesi fra sogno e realtà, in un unico capolavoro, in cui all’eleganza del segno si coniuga un uso magistrale del colore. La figurazione è ironica, grottesca ed immaginifica nelle rappresentazioni dell’Inferno e del Purgatorio, mentre delicatissime e celestiali sono le rappresentazioni di Beatrice, come in un immaginario viaggio dell’artista dentro di sé. Il viaggio nell’oltre mondo dantesco è quindi interpretato in chiave metafisica e psicologica, mescolando in maniera magistrale il senso più profondo della Commedia con il senso artistico di Salvador Dalì, che mantiene la sognante atmosfera dantesca aggiungendo ad essa il suo inconfondibile tocco surrealista con le celebri figure molli, le stampelle, i corni di rinoceronte e le ossa volanti. Le 100 incisioni sono state realizzate su legno con una lastra di cm 25,5 x 17,5, in un formato cartaceo di cm 33 x 26. Il meticoloso processo xilografico in cui viene interpretato ogni tratto e ogni colore dell’acquarello originale, per trasferirli uno ad uno sulle tavole di legno, ha richiesto cinquantacinque mesi di lavoro di artigiani esperti sotto la supervisione dell’artista. Nel processo di realizzazione, la sovrapposizione di due colori crea un nuovo colore, quindi gli incisori dovevano prestare molta attenzione alla perfetta sovrapposizione delle lastre colorate, compito che caratterizza specificamente questa tecnica. In questa mostra si puo’ vedere la scomposizione degli acquerelli nel processo xilografico, potendosi osservare le numerose stampe di diversi colori che furono necessarie per completare l’immagine finale. Nella Divina Commedia di Dante si crea un rapporto di complicità tra l’autore e l’illustratore. L’illustratore sogna, immagina, adatta, ingrandisce, impreziosisce e crea un’immagine formale del testo che il lettore-spettatore interpreta, dando così una nuova estensione e immagine mentale all’opera letteraria. La “Divina Commedia” è stata illustrata, tra gli altri, da Botticelli, Miguel Ángel e Gustavo Doré, prima della colossale opera di Dalí, e da Barceló in tempi recenti. Ma Dalí, nonostante la sua profonda conoscenza dell’opera di Dante, non si limita ad illustrare i versi ma, partendo da essi, lascia emergere liberamente il suo universo personale, riflettendo le sue ossessioni e i motivi ricorrenti, unendo l’impulso surrealista all’applicazione di tecniche e stili del Rinascimento e del Barocco. Consideriamo questa mostra una occasione ideale per la conoscenza e il godimento dell’autentico Dalí, eccentrico, virtuoso nel disegno e nell’applicazione del colore, sorprendente nell’immaginario che costruisce e, soprattutto, attraente per tutto il pubblico che sarà sicuramente soggiogato dall’innegabile bellezza di ognuna delle trenta xilografie esposte.