Il Comites comunica
• ACCORDO CON CAJASUR
In questi ultimi giorni é stato siglato un importante accordo di collaborazione fra i Com.It .Es. di Madrid e il grupo Bancario CajaSur, leader nel settore creditizio in Andalucia e in Spagna, attraverso il Gruppo Kutxabank. L’idea nasce dalla volontá di mettere a disposizione della comunitá italiana residente in Andalucia, una via di comunicazione agile ed efficace che soddisfile differenti necessitá finanziarie, attraverso la creazione di canali diretti, con il fine di favorire un fluido dialogo fra le parti. Dopo una attenta analisi di mercato, abbiamo ritenuto che il profilo del Gruppo CajaSur, che si é contraddistinto per un rapporto fiduciario con i suoi clienti fin dal 1995, anno della sua fondazione, fosse il piú adeguato a soddisfare le nostre esigenze tanto da garantire un trattamento personale, anche agli italiani residenti sul territorio andaluso. Il consigliere Saverio Ruggieri ha creduto molto nella realizzazione di questo progetto e ha lavorato con costanza in questa direzione. Nel corso della trattativa, ha incontrato la disponibilità del Direttore di Gestión de Colectivos, Manuel Peñafiel Bejar, che ha dimostrato una totale apertura e attenzione verso la comunitá italiana. Tale interesse si è concretizzato attraverso una serie di offerte che verranno indicate nel corso dei prossimi giorni. Durante questi mesi di intenso lavoro, si è potuto contare sulla supervisione del Presidente Pietro Mariani e sull’esperienza professionale in ambito giurisprudenziale del consigliere Gabriele Hofmann che ha seguito gli aspetti tecnici e legali del progetto.
• LA SPAGNA A QUATTRO VELOCITA’
Cercare o cambiare lavoro può essere compito quasi impossibile se ti trovi in Estremadura o Andalusia, possibile se sei a Barcellona o Madrid e molto più abbordabile se risiedi nei Paesi Baschi o Navarra. La Spagna è da sempre una nazione variegata dal punto di vista economico ma vale la pena analizzare l’ultima indagine dell’istituto nazionale di statistica per comprendere la situazione attuale e gli scenari futuri per noi che viviamo qui ma anche per chi sta pensando di emigrare in Spagna per costruirsi un futuro. La buona notizia, se così possiamo chiamarla, è che la disoccupazione totale è scesa al 18,63%, la cifra più bassa degli ultimi 7 anni segnati dalla crisi. Ciò nonostante, in Spagna ci sono ancora 4.237.000 disoccupati, 1.387.700 famiglie i cui componenti sono tutti senza lavoro e di cui circa la metà non riceve nessun sussidio. Va inoltre sottolineato che uno di ogni tre nuovi contratti firmati è inferiore ai 6 mesi e solo il 15% di questi contratti è superiore ad un anno. Dulcis in fundo, la Spagna si conferma il secondo paese europeo (dopo la Polonia) con il maggior indice di contratti temporali. La Catalogna è la regione che ha creato più posti di lavoro nell’ultimo anno e che ha visto scendere maggiormente il numero di disoccupati. Finalmente una bella notizia per chi vive in questa zona. Le altre due zone in cui si è generata più occupazione sono la Comunità Valenziana e Murcia. In termini generali, la disoccupazione è scesa in tutte le comunità autonome eccetto l’Estremadura. L’Andalusia si conferma la regione più complicata per chi cerca lavoro, la differenza rispetto ai Paesi Baschi, i primi della classe, è davvero abissale. Per quanto riguarda le grandi città, Madrid e Barcellona sono appaiate con un tasso di disoccupazione di poco superiore al 14,5%, seguite da Valencia al 20,24% e Siviglia al 27%. Per avere una visione completa della situazione attuale del mercato del lavoro in Spagna, alla fine dell’articolo troverai l’elenco completo delle province rappresentate nella mappa ed i relativi dati zona per zona. Il motore dell’economia spagnola si sta rimettendo faticosamente in marcia, ciò nonostante resta ancora tanta la strada da fare per garantire contratti stabili e salari più consoni ai tanti spagnoli e non che ancora soffrono le conseguenze della crisi economica. Una Spagna con enormi differenze tra le varie comunità autonome, in un’ Europa anch’essa terribilmente eterogenea e diseguale.
I dettagli provincia per provincia:
– Nelle provincie in rosso la disoccupazione è superiore al 27%. In media, in queste zone 1 di ogni 3 lavoratori è disoccupato. Si tratta di Badajoz (31,75%), Huelva (28,90%), Cadiz (33,86%), Jaen (30,57%), Sevilla (27,03%), Granada (28,89%) e Cordoba (29,43%).
– Nelle zone in arancione, la percentuale di coloro i quali sono senza impiego va dal 18% al 27%. 1 di ogni 4 lavoratori di queste provincie, in media, è senza impiego. Si tratta delle Canarie (24,9%), Malaga (25,01%), Almeria (24,85), Valencia (20,24%), Albacete (23,33), Ciudad Real (25,11%), Caceres (22,09%), Toledo (23,44%), Leon (18,67%) e Ourense (19,22).
– Il colore azzurro raggruppa le province con disoccupazione tra il 14 ed il 18%. In queste zone, il tasso di disoccupazione è al 16%. Barcellona (14,73%), Girona (15,52%), Tarragona (17,41%), Castellón (17,10%), Alicante (18,21%), Murcia (18,58%), Cuenca (14,12%), Guadalajara (17,54%), Madrid (14,60%), Avila (17,19%), Salamanca (16,17%), Zamora (16,59%), Asturias (14,58%), La Coruña (14,50%), Pontevedra (18,46%).
– Il verde ci porta in province dove la disoccupazione media si attesta intorno al 12%. Mallorca (13,80%), Lleida (10,60%), Huesca (12,43%), Teruel (12,17%), Zaragoza (13,95%), Navarra (10,03%), La Rioja (10,89%), Soria (12,27%), Segovia (12,66%), Valladolid (13,96%), Palencia (13,83%), Burgos (10,44%), Cantabria (12,91%), Vizcaya (13,75%), Álava (11,98%), Guipúzcoa (9,97%), Lugo (13,78%).
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