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Gli anni 50

Moda italiana la mostra in fotogrammi

Si è inaugurata nelle sale dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid la mostra “Fotogrammi di moda italiana: dagli anni ‘50. L’Italia che veste il cinema internazionale”, curata da Stefano Dominella, presidente onorario della Maison Gattinoni, e organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura stesso, sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Spagna. La mostra, che sarà aperta al pubblico sino al 13 gennaio 2024, tutti i giorni dal martedì al sabato, racconta il binomio cinema-moda che, da sempre, rappresenta uno strumento efficace e suggestivo per far conoscere e promuovere il Made in Italy all’estero. Negli anni Cinquanta, fu proprio il cinema hollywoodiano a mostrare al mondo che in Italia, a Roma, stava nascendo una nuova tendenza “couture” che avrebbe dato vita al “Made in Italy”. Anche grazie al piano Marshall, Cinecittà riaprí i suoi studi cinematografici e la MGM (Metro Goldwin Mayer) scelse Roma per girare il colossal storico “Quo Vadis?”, trasformando la capitale nella “Hollywood sul Tevere” e nella fabbrica dei sogni all’italiana. Cinema e divismo divennero da subito veicolo privilegiato e strumento per la moda italiana, per farsi strada all’interno dell’accanita competizione globale nel settore. Le Star di Hollywood che giunsero nella Capitale iniziarono a vestire le creazioni delle allora nascenti case di moda italiana, innescando una rivoluzione di stile in tutto il mondo. Basti ricordare il celebre matrimonio dell’attrice Linda Christian con Tyrone Power, celebrato a Roma nel 1949: un evento mediatico senza precedenti con l’abito della sposa confezionato su misura dalle celebri Sorelle Fontana e quello dello sposo realizzato dalla sartoria romana Caraceni. Dagli anni ‘50 a oggi il grande schermo si è trasformato nella passerella globale per capolavori dei più celebri creativi italiani, portando, ancora oggi, il Made in Italy nell’immaginario di milioni di spettatori. Attraverso 38 abiti firmati da celebri couturier, stilisti e atelier come Fernanda Gattinoni, Renato Balestra, Emilio Schuberth, Alessandro Dell’Acqua, Sartoria Peruzzi, Annamode Costumes, Irene Galitzine, Laura Biagiotti e Guillermo Mariotto, “Fotogrammi di moda” racconta al visitatore questa storia straordinaria. Provenienti da importanti archivi storici privati e dall’archivio storico personale di Stefano Dominella, a Madrid saranno esposti gli abiti indossati da attrici iconiche che hanno segnato e dettano nuovi stili: i drappeggi che cingono Lana Turner inventano un sex appeal new romantic; lo stile impero di Audrey Hepburn, nel film “Guerra e pace”, inaugura una nuova “moda” in tutto il mondo; l’abito a sirena che avvolge Anita Ekberg ne “La dolce vita” di Fellini, diventa icona di stile e sensualità; les petites robes noires, prediletti da Anna Magnani, conquistano i guardaroba femminili di tutto il mondo, per non passare più di moda. Più vicine a noi nel tempo, si incontrano nel percorso espositivo: Sabrina Ferilli, tra i protagonisti del film premio Oscar “La grande bellezza” di Sorrentino, che riporta in auge le imponenti cappe, riprese da importanti maison di moda; e Monica Bellucci, di statuaria bellezza mediterranea, immortalata da Tornatore nel film “Malena”. Accompagneranno ancora i visitatori altre dive: Gina Lollobrigida, Fanny Ardant, Charlotte Rampling, Liz Taylor, Claudia Cardinale, Penelope Cruz, Silvana Pampanini, Maria Callas e Sophia Loren, con il suo abito rosso, nell’indimenticabile scena del mambo italiano nel film “Pane, amore e…” di Dino Risi. Nel suggestivo allestimento, a cura di Francesco Florio, negli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, accanto agli abiti scorrono le immagini e foto dei film che li hanno visti protagonisti. “Fotogrammi di moda italiana” svela così un’altra verità: per il cinema, la moda non è soltanto strumento di ricerca del bello e il cinema, per la moda, non è solo una vetrina effimera. Il binomio cinema-moda si alimenta di un legame profondo: il disegno e la scelta dell’abito sono elementi essenziali che contribuiscono a definire l’identità del personaggio; unicità e originalità vengono espressi attraverso la creazione di ogni singolo capo d’abbigliamento, capace di suscitare, insieme alla magia del cinema, intense emozioni. “È davvero una grande soddisfazione per noi accogliere Fotogrammi di moda nei bellissimi spazi del nostro Istituto”, dichiara Marialuisa Pappalardo, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid. “Quante volte siamo rimasti incantati ad ammirare l’abito che il nostro personaggio preferito indossava, proprio in quella scena che ci è rimasta scolpita nella memoria e nel cuore? Sapere che dietro questa magia c’è una firma italiana, è sempre una grande emozione e motivo di orgoglio. Questo, in sintesi, è il Made in Italy: creatività e immaginazione unite alla qualità, ispirate dalle tradizioni del territorio, con una cura sempre precisa per ogni dettaglio”. E conclude: “Tra meno di un mese, inizieremo la XVI edizione del nostro Festival del Cinema Italiano di Madrid: non avrei potuto immaginare una cornice migliore per una delle manifestazioni di punta del nostro Istituto. Questi straordinari e leggendari abiti non si potranno toccare, ma il visitatore avrà il privilegio di poterli vedere davvero da vicino e di continuare a sognare”. “Ciak si gira! Questa è la parola d’ordine nel cinema, ma anche nella moda”, sottolinea il curatore Stefano Dominella. “Ciak si gira è l’inizio di una collezione, è l’inizio di una sfilata; quindi, le analogie tra cinema e moda sono assolutamente imprescindibili. La moda italiana che nasce a Roma alla fine degli anni ’40 deve la sua notorietà internazionale proprio al cinema ed il binomio cinema e moda divenne un nuovo stimolo creativo dove gli stilisti seguendo la sceneggiatura e i suggerimenti dei registi inventarono abiti che enfatizzavano e meglio delineavano il ruolo degli attori. Molto spesso i look creati per i film erano di ispirazione per nuove tendenze di moda conquistando le passerelle della Couture, come lo stile impero indossato da Audrey Hepburn, gli abiti a corolla di Ava Gardner nella pellicola “La Contessa Scalza”, o la seducente sirena di Anita Ekberg. Moda e cinema” per Dominella sono “una coppia di fatto alla conquista di un’identità comune per enfatizzare il vero stile italiano”.