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Per Medardo Rosso

Medardo Rosso, Conversazione in giardino (1896-1897), Bronzo © Galleria Nazionale d´Arte Moderna e Contemporanea, Roma

MADRID – Omaggio della Fondazione Mafre

Con lo sguardo di oggi, l’opera di Medardo Rosso (Torino, 1858 – Milano, 1928), artista che in vita non ebbe il giusto riconoscimento, se non quello di chi con lui era in prima linea nelle grandi trasformazioni dell’arte contemporanea, risulta profondamente innovatrice. Con la sua arte, le sue idee e i suoi approcci, Medardo Rosso fu precursore dei percorsi che la scultura contemporanea poi intraprese: nei suoi temi e, soprattutto, nelle sue risorse espressive si ritrovano molte delle preoccupazioni estetiche che segnarono l’opera di scultori come Brancusi, Alberto Giacometti, Lucio Fontana o il più contemporaneo Thomas Schütte.  A Medardo Rosso la Fundación Mapfre di Madrid ha dedicato una importante mostra che, sino al 7 gennaio 2024, attraverso un centinaio di opere, tra sculture, fotografie e disegni, ricolloca l’artista tra coloro che a cavallo del IXX e del XX secolo contribuirono a liberare la scultura dal peso della tradizione accademica. Conosciuto per le sue opere che ritraggono individui comuni, spesso umili e marginali, Rosso con le sue creazioni artistiche puntava a cogliere le diverse condizioni dell’essere umano, la gioia, la tristezza o l’impotenza, lavorando senza sosta su diverse variazioni di uno stesso personaggio o tema. In contrasto con la scultura di ispirazione classica, concepita come espressione dell’immutabile attraverso massa e volume, Rosso diluiva i profili delle sue figure cercando di catturare l’espressione delle emozioni, in un processo creativo che esplorava continuamente le differenze (di luce, punto di vista, materialità…) nell’atto dello scolpire. Stabilitosi a Parigi dal 1889, mantenne stretti contatti con intellettuali e artisti come Rodin, Modigliani e Degas e si dedicò molto anche alla fotografia, al punto da incorporarla come un’altra pratica nel suo modo di lavorare. Eppure la sua carriera nella capitale francese fu sempre messa in ombra dalla potente influenza di Rodin, al punto che alla sua morte Apollinaire scriverà: “Rosso è oggi, senza dubbio, il più grande scultore vivente. L’ingiustizia di cui questo prodigioso scultore è sempre stato vittima non viene riparata”. La mostra di Madrid, a cura di Gloria Moure, intende recuperare la memoria di Medardo Rosso e il suo contributo attraverso un’ampia selezione di sculture, disegni e fotografie del suo lavoro più sperimentale e innovativo.