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Laura Vannini: Franca, la signora italiana della beneficenza

Intervista di Paola Pacifici

Franca Revelli
Laura Vannini

“Franca era una donna di una gran bontà, dedicata agli altri in maniera sempre dolce e con grande spirito di generosità. Ci mancherà moltissimo alla SIB, alla quale ha dedicato tantissimi anni”.
Olga Fernández Franco – Presidente Società Italiana Beneficenza

 

Franca Revelli una vita per gli altri

Laura, consigliere della Società Italiana di Beneficenza, sei stata la collaboratrice di Franca Revelli nel suo volontariato?
Sì, insieme a tutte le altre volontarie della Sib. Ebbi modo di conoscere meglio Franca quando andai in pensione. Fu allora che iniziammo il nostro rapporto di collaborazione all’interno della Sib.

Chi era Franca?
Era una persona molto disponibile ed estremamente altruista. Era sempre disposta ad aiutare il prossimo, indipendentemente dal momento e dalla circostanza.

Arriva a Madrid nel 1965 e subito si dedica ad aiutare gli italiani in Spagna, soprattutto le famiglie ed i carcerati?
Non so esattamente quando arrivò in Spagna, ma so per certo che si è dedicata moltissimo ad aiutare gli Italiani che si trovavano nelle carceri. Andava a visitarli per portare loro conforto, con un permesso speciale conferito dal Ministero della Giustizia spagnolo e, per di più, in un periodo in cui l’accesso alle prigioni era molto più complicato. Altrettanta dedizione riservava alle famiglie, sempre operando attraverso la Sib.

Con Franca nasce il catechismo italiano in Spagna e a Madrid, cioè?
Era catechista presso la Chiesa degli Italiani e collaborava con la Scuola Italiana per quanto riguardava i bambini che desideravano ricevere la Prima Comunione e la Cresima.

San Nicolás de Los Servitas de Madrid è la parrocchia italiana che la vide maggiormente impegnata?
Collaborava molto con questa parrocchia, occupandosi anche delle attività tese al funzionamento ordinario della stessa, come gestire i gruppi di volontari per i servizi ausiliari.

La sua generosità verso chi aveva bisogno come avveniva?
La sua opera di volontariato si espletava attraverso la Sib, in una sinergia con la nostra Assistente Sociale Ana Ruth Mesòn. Quest’ultima si occupa di documentare, vagliare e segnalare alle volontarie della Società Italiana di Beneficenza i casi sociali meritevoli di attenzione e di approfondimento. Franca si è sempre impegnata al massimo per profondere tutto l’aiuto possibile alle persone più bisognose.

La dedizione ai bisognosi è stato ed è un esempio adottato da tutte le volontarie e i volontari della Società Italiana di Beneficenza.
Franca è stata ed è un modello da seguire per tutti i volontari della Società Italiana di Beneficenza. Ne ricordiamo con affetto la dolcezza e l’affabilità, l’empatia e il riuscire a trovare sempre la parola giusta per confortare il prossimo, nonché il suo andare sempre oltre il mero ruolo di “volontaria”. Prendeva talmente a cuore i casi di cui ci occupavamo, che si dedicava anima e corpo ad aiutare le persone in difficoltà, usando ogni risorsa a sua disposizione e non risparmiandosi mai a livello personale. Dell’amore verso il prossimo ne ha fatto una vera e propria missione di vita.