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“L’altro Rinascimento. Artisti spagnoli a Napoli all’inizio del Cinquecento”

Al Museo del Prado la mostra in collaborazione con il Real Bosco di Capodimonte

L’Ambasciatore d’Italia Riccardo Guariglia ha partecipato all’inaugurazione della mostra “L’altro Rinascimento. Artisti spagnoli a Napoli all’inizio del Cinquecento” presso il Museo Nacional del Prado di Madrid. Organizzata in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, l’esposizione ha l’obiettivo di illustrare il modo speciale in cui i più importanti artisti spagnoli del XVI secolo, trasferendosi a Napoli, allora appartenente al Regno di Aragona, fecero propria la rivoluzione artistica del Rinascimento italiano rappresentata da Leonardo, Raffaello e Michelangelo. La prestigiosa mostra, a cura di Andrea Zezza, Professore Associato del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali presso l’Università degli Studi della Campania, e Riccardo Naldi, Professore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi Napoli «L’Orientale», si concentra su di un breve ma florido periodo del Rinascimento spagnolo, dal 1504 al 1535, quando le influenze italiane divennero preminenti nell’opera pittorica di Bartolomé Ordóñez, Diego de Siloe, Pedro Machuca o Alonso Berruguete, artisti che si erano trasferiti a Napoli proprio per apprendere la lezione dei grandi maestri italiani del Rinascimento. La mostra è stata inaugurata alla presenza della Vice Presidente del Governo Yolanda Díaz, dei Direttori dei Musei del Prado e di Capodimonte, e di numerose autorità e esponenti culturali spagnoli e italiani. L’Ambasciatore Riccardo Guariglia ha sottolineato come sia “un grande orgoglio inaugurare questa mostra che rappresenta un’ulteriore straordinaria testimonianza della fruttuosa relazione tra Napoli e la Spagna. Napoli è, senza dubbio, la città italiana più legata alla Spagna e questa mostra ha il merito di analizzare una delle pagine più interessanti della storia dell’arte. Napoli è stata un terreno particolarmente fertile per l’elaborazione di modelli che hanno contribuito alla definizione, nel primo Cinquecento, di una particolare declinazione iberica del Rinascimento con caratteri stilistici ben individuabili, e pur tuttavia legati ai grandi maestri italiani. Di certo, questa mostra, fulgido esempio di diplomazia culturale, contribuisce ad approfondire i legami storico-artistici tra Italia e Spagna, che stanno vivendo una fase di forte rilancio nell’ultimo periodo”.