LE INTERVISTE SONO AGLI ITALIANI CHE RICOPRONO RUOLI ISTITUZIONALI,
A QUELLI CHE RAPPRESENTANO LA SOCIETÀ E A CHI È UN "COMUNE CITTADINO" ...
PER TUTTO QUESTO SIAMO " ORGOGLIOSI DI ESSERE ITALIANI"

Istituto Italiano di Cultura: rivive il legame tra Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli e la Spagna

Istituto Italiano Cultura MadridDue giorni di lavori dedicati allo storico Palazzo di Via Toledo e alle collezioni che ospita in quanto sede museale di Intesa Sanpaolo nella città partenopea. Quasi un ritorno a casa per la famiglia Zevallos. Il 21 e 22 aprile, infatti, l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid dedica due giorni alle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli. Il primo giorno si presenta Dimore Signorili a Napoli. Palazzo Zevallos Stigliano e il mecenatismo aristocratico dal XVI al XX secolo, opera che raccoglie i contributi presentati nel Convegno Internazionale di Studi sulle dimore signorili napoletane e sul mecenatismo aristocratico promosso da Intesa Sanpaolo nell’ottobre del 2011. L’interesse dei testi raccolti nel volume è dato dall’incrociare temi squisitamente architettonici e urbanistici con aspetti della vita quotidiana delle famiglie aristocratiche del tempo: le esigenze dello status, la sociabilità nelle sue varie forme (musica, ballo, feste, teatro, vita di salotto), l’arredamento, la distribuzione degli spazi interni. A un secondo livello vengono affrontati i temi della sensibilità aristocratica verso il mercato delle arti: il mecenatismo e il collezionismo. Un ulteriore piano d’analisi viene dedicato all’antagonismo tra il cerimoniale e gli apparati festivi della corte e l’impegno aristocratico a gareggiare con essa in occasione dei numerosi eventi pubblici e privati offerti dalla vita della capitale. Una sezione raccoglie infine i contributi dedicati a Palazzo Zevallos Stigliano, raro esempio – per Napoli – di edificio ben conservato: le importanti novità documentarie di recente rinvenute sulla sua storia hanno costituito la premessa iniziale del convegno e, dunque, di questo volume. Considerevole spazio vi trovano infine la Spagna e i viceré spagnoli di Napoli. Ne parlano Giovanni Muto, docente di Storia Moderna dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e, tra i curatori dell’opera, Fernando Bouza Álvarez, Universidad Complutense de Madrid, Luis Antonio Ribot García, Universidad Nacional de Educación a Distancia, e Manuel Rivero Rodríguez, Universidad Autónoma de Madrid. La giornata del 22 sarà riservata al nuovo allestimento delle Gallerie d’Italia di Napoli. Con le Gallerie di Piazza Scala a Milano e quelle di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza, Palazzo Zevallos Stigliano costituisce le Gallerie d’Italia, poli museali e culturali di Intesa Sanpaolo creati per valorizzare il cospicuo e prestigioso patrimonio storico, artistico, architettonico e archivistico del Gruppo, con l’intento di condividerlo con la collettività. L’itinerario museale delle Gallerie napoletane propone un’antologia in grado di tratteggiare un profilo delle vicende salienti dell’arte a Napoli dal Seicento ai primi decenni del Novecento. Nelle sale dedicate al Seicento e al Settecento – dalla svolta naturalistica che impresse l’arrivo di Caravaggio nel 1606 fino ai fasti della civiltà borbonica – spiccano fra le opere esposte il Martirio di sant’Orsola, capolavoro estremo dello stesso Caravaggio,  Sansone e Dalila di Artemisia Gentileschi, tre scene bibliche di Bernardo Cavallino, il San Giorgio di Francesco Guarini, il Ratto di Elena di Luca Giordano, Agar nel deserto di Francesco Solimena e due celebri opere di Gaspare Traversi, La lettera segreta e Il concerto. Il percorso nella veduta e nel paesaggio, che ha avuto a Napoli uno sviluppo straordinario nel corso dell’Ottocento, inizia con una premessa settecentesca: quattro dipinti dell’olandese Gaspar van Wittel, uno degli iniziatori del vedutismo moderno. Dalla Scuola di Posillipo si approda al naturalismo della Scuola di Resina, sino alle esperienze più individuali di fine secolo. Le opere di Vincenzo Gemito infine formano un insieme di altissima qualità, uno dei nuclei più importanti del grande artista: terrecotte, bronzi e disegni che documentano la sua straordinaria parabola artistica, dagli anni Settanta dell’Ottocento agli anni Venti del secolo successivo. Intervengono Gabriele Finaldi, Museo Nacional del Prado – Director adjunto de Conservación e Investigación, José María Luzón, Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Sofía Rodríguez Bernis, Direttore del Museo Nacional de Artes Decorativas e Antonio Ernesto Denunzio, coordinatore delle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano.